Il Mio Teatro

Dalla canzone, al teatro, al teatro - canzone

L'idea del teatro è nata senza un'idea di teatro, e forse per questo, senza essermi prefisso nessun obiettivo se non quello di divertirmi e divertire, è stata la migliore che ho avuto. Cominciare dalla COMMEDIA DELL'ARTE e con un maestro come Carlo Boso è stata una fortuna, perché credo che nessun altro tipo di approccio al teatro avrebbe stimolato la fantasia in quel modo. Ancora adesso è solo la Commedia dell'Arte a darmi la sensazione che tutto sia possibile. Un telo che diventa cielo, uno straccio che diventa acqua, un palchetto di pochi metri quadri che diventa piazza e palazzo, barca e foresta. Questo è il terreno più fertile per le mie idee; rido di me stesso e cerco solo attori che sanno fare altrettanto perché qui tutto è possibile e non dobbiamo perdere l'occasione di osare. Così facendo ho trovato un mio stile che fonde sempre passato e presente, tradizione e attualità. Quando non scrivo IL TESTO, maltratto spesso l'originale perché il rigore mi si addice poco nella vita e chi mi propone un lavoro lo sa. Spesso mi fanno notare che si trovano tracce di Commedia dell'Arte in ogni lavoro che faccio. Sono contento. Vuol dire che il mestiere non prevale sull'istinto e questo mi fa sentire giovane. Penso comunque che alla fine faccio sempre musica perché io penso in musica. Prima delle parole ascolto il suono del testo, e se mi suona male lo taglio, lo aggiusto, finchè la parola non giunge piacevole all'orecchio dello spettatore. LA COLONNA SONORA la cerco durante la lettura e a volte parto da quella per scrivere una regia. Preferisco i MUSICAL e i RECITAL alle commedie proprio perché se ho più musica ho anche più sicurezza. Mi faccio capire meglio dai musicisti che dagli attori e non riesco a lavorare senza ritmo. Penso che se uno spettacolo ha un buon ritmo, con il testo che suona bene ed una bella colonna sonora sono già a buon punto e posso cominciare a lavorare sugli attori. Col tempo però è subentrata anche una necessità di dire. Il teatro non è limitante come una canzone che ti obbliga a sintetizzare tutto in pochi minuti; in teatro puoi spiegare, farti capire meglio, incontrare il pubblico, guardarlo in faccia e decidere il modo in cui rivolgergli la parola. Però è anche vero che niente è più incisivo di un ritornello cantato dove anche il più profondo dei pensieri può riassumersi in uno slogan. E' nato così il mio TeatroCanzone. Riducendo sempre più le parti comiche per concentrare l'attenzione sul messaggio della parola e sulla canzone che lo riassume. Non mi sono mai sentito attore e il mio percorso teatrale si è indirizzato presto sulla strada della regia. Però il TeatroCanzone, questo RecitarCantando, mi ha dato la possibilità di tornare sul palcoscenico conoscendo le regole attoriali ma senza sentirmi chiuso in un personaggio. Alla fine è stato un ritorno ai concerti, è semplicemente cambiato il concetto: da concerto suonato a concerto raccontato, e questo credo sia il mio spazio ideale per giocare con musica e parole che in verità è quello che faccio da sempre.

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